venerdì 14 dicembre 2012

DIO

“Colui che mai non vide cosa nuova”. Ricordate? Ebbene, ogni volta che questa famosa definizione mi torna in mente io mi domando: com’ è possibile questa carenza in Colui che di nulla ha difetto? E allora penso: forse l’ uomo, con lo sconfinato ingegno e la sconfinata libertà che gli sono stati largiti, non potrebbe un giorno, quando che sia, effettuare questa cosa nuova? E che potrebbe essere mai? La pace fra gli uomini, per esempio, e per dirne una? Se poi questo è un pensiero blasfemo, allora mi batto il petto e chiedo alla Divina Bontà, umilmente, perdono.


mercoledì 12 dicembre 2012

REGOLE DI VITA

In che cosa credere? Nella carità che è una rivelazione continua. – Impariamo ad aspettare pazientemente, per non dovere aspettare lungamente. – Una suprema giustizia domina le vicende di questo mondo, e se vi sono molte e dolorose eccezioni, in generale resta confermata la regola che il male raccoglie il male. – Il saggio solo è libero. (Zenone) – In questo maledetto mondo la virtù sola è buona. (Byron) – Il troppo mangiare è nemico della virtù. Omero fa combattere i suoi eroi sempre prima di pranzo. – La responsabilità che cresce di volta in volta col sapere, dimostra che è nata con esso. – Il male che esce dalla nostra bocca assai volte ricade sul nostro petto. – Una penna d’ oca (da scrivere) fa talora maggiore strazio che le unghie di un leone* (Proverbio Spagnolo) – La forza non sta nell’ atterrare un nemico, ma nel domare la propria collera. – Si può affrontare il disprezzo degli altri, ma il disprezzo proprio è terribile. – Gli sforzi per raggiungere una cosa sono la misura del valore che le attribuiamo.